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Oggi le banche per poter generare ricavi sempre più alti si concentrano sul fronte delle commissioni, non le classiche commissioni sui conti correnti, che sempre più spesso sono gratuite per attirare nuovi clienti, ma quelle di “gestione” che i risparmiatori pagano quotidianamente, per tutta la durata dell’investimento, spesso senza rendersene conto.

Le commissioni di gestione, generalmente di difficile comprensione per i risparmiatori, sono molto ambite da chi vende strumenti finanziari perché sono “implicite” nell’investimento, quindi non sono percepite dell’utente finale. Inoltre si calcolano in percentuale sul capitale investito e si pagano per tutta la durata dell’investimento, determinando un elevato costo nel tempo.

Infatti, quando acquistate un prodotto di risparmio gestito, come ad esempio: fondi comuni, gestioni patrimoniali o gestioni assicurative, le commissioni che voi andrete a pagare nel tempo costituiscono una vera e propria rendita continuativa sia per la Banca che per chi vi ha venduto l’investimento.

Di seguito sono mostrati fino a quanto ci possono costare diversi tipi di investimenti i quali spesso ci vengono proposti in banca:

Banche ed assicurazioni avvalendosi della bassa cultura finanziaria presente nel nostro paese riescono ancora oggi con facilità a collocare strumenti molto costosi e quindi inefficienti, non a caso nel nostro paese le banche sono tra le più care d’Europa.

Va ricordato che in finanza, spendere molto in commissioni per un prodotto/fondo non è sinonimo di un prodotto migliore, anzi, nella stragrande maggioranza dei casi è proprio il contrario. Infatti pagare molte commissione si ripercuote sul rendimento che anno per anno il nostro strumento genererà.

Per dare una migliore idea dell’impatto che i costi hanno sull’investimento guardiamo la seguente tabella:

Commissioni annue su 100.000 €
ETF 0,5% Fondo 3%
Costi sostenuti in 1 anno 500,00 € 3.000,00 €
Costi sostenuti in 5 anno 2.500,00 € 15.000,00 €
Costi sostenuti in 10 anno 5.000,00 € 30.000,00 €

Non diventare una vittima del mercato commerciale, affidati alla consulenza indipendente che a fronte di una parcella “trasparente” è in grado di assisterti nelle migliore scelte, esclusivamente nel tuo interesse, dato che sei proprio tu a pagare.

Per le persone meno attente all’innovazione finanziaria, la consulenza indipendente viene percepita come qualche cosa di strano, ma che in realtà fuori dall’Italia già da decenni si sta rivelando una chiave vincente per gli investitori. Nel tempo metterà in secondo piano quello che una volta era l’unica consulenza: la consulenza bancaria fatta da dipendenti bancari pagati dalle stesse banche e quindi in chiaro conflitto di interessi.

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