Quante volte vi sarà capitato di sottoscrivere una miriade di prodotti finanziari senza una vera strategia o addirittura concentrare tutto il capitale su un unico prodotto?

Questo è tutt’altro che diversificare.

Quindi cosa significa diversificare?

Diversificare vuol dire suddividere l’importo investito su diversi strumenti finanziari, con l’obiettivo di frazionare il rischio globale del portafoglio.

La diversificazione si basa sulla correlazione degli strumenti inseriti nel portafoglio e può essere operata utilizzando titoli che non si muovono nello stesso modo all’interno del mercato.

Infatti non basta inserire a caso tanti strumenti nel portafoglio o, come spesso accade nelle banche, frammentare i propri investimenti in numerosi fondi senza una reale logica.

Questo porterebbe senza alcun dubbio alla riduzione dei rendimenti senza però ridurre il rischio.

Quali sono i vantaggi di una buona diversificazione?

Mediante la diversificazione è possibile eliminare il cosiddetto “rischio specifico”, cioè il rischio peculiare di uno specifico strumento finanziario o di uno specifico emittente.

Un portafoglio ben diversificato, quindi, ha meno rischio di subire grosse perdite ed allo stesso tempo cresce in maniera più stabile nel tempo.

Quali sono i modi per diversificare?

Esistono diversi modi per diversificare i propri investimenti:

per asset class, per emittente, per esposizione geografica, per strategia, per settore o temi, per stile di investimento, per dimensione delle aziende, per valuta.

Guardando in maniera più ampio l’intero patrimonio troviamo altri modi per diversificare, attraverso investimenti in beni non finanziari quali lusso, immobili, arte, metalli preziosi e oro fisico.

Inoltre, a seguito dei profondi cambiamenti avvenuti sui mercati finanziari negli ultimi anni, oggi è possibile diversificare anche attraverso le criptovalute.

Con l’aiuto di un bravo professionista è possibile trovare il giusto equilibrio.